Dopo una Conference e una finale persa di Europa League Mou saluta. De Rossi il prescelto

Era il 4 maggio 2021, Roma impazziva d’amore, la Roma annunciava a sorpresa José Mourinho come nuovo tecnico giallorosso. La nuova società condotta dai Friedkin acquistava consensi dai tifosi. Dopo un anno esatto, la Roma tornava ad alzare un trofeo, dopo ben 13 anni dall’ultima volta. Non era un trofeo qualsiasi: era una coppa europea, una Conference League. I tifosi sognavano in grande, esultavano, Mourinho era il nuovo re di Roma, dopo Totti e De Rossi. L’anno successivo, il secondo del tecnico portoghese sulla panchina dei capitolini, sfiorava un’altra impresa, raggiungendo la finale di Europa League, persa ai calci di rigore con il Siviglia. A sei mesi di distanza da quella finale però qualcosa è cambiato, la Roma non è più la stessa, la solidità difensiva che era il punto forte di quella squadra ha ceduto, lasciando spazio a sconfitte pesanti come quella nel derby in Coppa Italia contro la Lazio, che vale l’eliminazione, oppure alla sconfitta di domenica sera a San Siro contro il Milan, passando però dal secondo posto in Europa League, in un girone non complicato che vedeva Slavia Praga, Sheriff e Servette. Passi falsi che hanno portato la società a prendere la decisione di esonerare José Mourinho con effetto immediato. La notizia è arrivata al mondo esterno tramite un comunicato molto freddo da parte della società, che aveva già annunciato al tecnico la scelta prima dell’allenamento mattutino a Trigoria, convocandolo in anticipo rispetto alla seduta. La società ritiene di essere ancora in tempo per invertire la rotta e per questo ha individuato in Daniele De Rossi l’uomo adatto: conosce l’ambiente e il modulo che utilizza si adatta alle caratteristiche dei giocatori in rosa. Insomma, Roma-Mourinho-De Rossi, tutto finisce come tutto è iniziato: a sorpresa.