Lo denuncia l’ultimo rapporto dell’Oxfam, sottolineando che nell’ultimo triennio circa 800 milioni di lavoratori occupati in 52 Paesi hanno perso potere d’acquisto, a causa dell’inflazione

Dal 2020 un gruppo ristrettissimo di persone, i cinque uomini più ricchi del mondo, Elon Musk, Bernard Arnault, Jeff Bezos, Larry Ellison e Warren Buffett, hanno raddoppiato il loro capitale complessivo, passato da 405 a 869 miliardi di dollari. Contestualmente la porzione di popolazione mondiale più povera, composta da circa cinque miliardi di persone, non è riuscita a migliorare la condizione di partenza. Lo sostiene il nuovo rapporto di Oxfam, “Disuguaglianza: il potere al servizio di pochi”, aggiungendo che, ai ritmi attuali, nell’arco di un decennio potremmo avere il primo trilionario della storia dell’umanità mentre serviranno 230 anni per porre fine alla povertà. Nell’ultimo triennio, l’incremento della ricchezza estrema «è stato poderoso, mentre la povertà globale rimane inchiodata a livelli pre-pandemici», si legge nel report. Oggi i miliardari sono, in termini reali, più ricchi di 3.300 miliardi di dollari rispetto al 2020 e i loro patrimoni sono cresciuti tre volte più velocemente del tasso di inflazione. Ad ampie fasce della forza lavoro, le cose sono andate diversamente: circa 800 milioni di lavoratori occupati in 52 Paesi hanno perso potere d’acquisto, perché i salari non sono riusciti a seguire l’andamento dell’inflazione. Il relativo monte salari ha registrato un calo in termini reali di 1.500 miliardi di dollari nel biennio 2021-2022, una perdita equivalente a circa uno stipendio mensile (25 giorni) per ciascun lavoratore. Dal rapporto emergono anche altri dati interessanti, sebbene non rappresentino propriamente una novità: ad esempio, la ricchezza globale rimane concentrata nel Nord del globo, dove vive il 21% della popolazione mondiale. Che detiene il 69% della ricchezza netta privata. Differenze anche a livello di genere, con gli uomini detengono una ricchezza che supera di 105.000 miliardi di dollari quella delle donne. Per Oxfam, l’estrema concentrazione del potere economico e le rendite di posizione favoriscono l’accumulazione di enormi fortune per pochi: l’1% più ricco del mondo possiede il 59% di tutti i titoli finanziari. Se si guarda alle multinazionali di dimensioni più grandi, sette su dieci hanno un ad miliardario o un miliardario tra i propri principali azionisti.