Ci sono ancora alcuni nodi da sciogliere e che verranno affrontati soltanto dopo un incontro tra i leader

Mentre sullo sfondo proseguono i lavori in vista dei prossimi appuntamenti elettorali – Europee, Regionali, amministrative –, le forze che compongono la maggioranza investono grossa parte del loro tempo anche nelle attività parlamentari. Sono diversi i dossier in cantiere, d’altronde. Ieri, ad esempio, c’è stata una riunione – presenti i capigruppo, il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, e quello per le Riforme Istituzionali, Maria Elisabetta Alberti Casellati, e il presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato, Alberto Balboni –, a pochi giorni dalla deadline, fissata per il 29 gennaio, per la presentazione degli emendamenti al ddl Casellati, che, tra le altre cose, prevede modifiche costituzionali per l’introduzione dell’elezione diretta del presidente del Consiglio, per garantire una maggiore stabilità al governo, e l’abolizione dei senatori a vita da parte del capo dello Stato. Nel corso del vertice, è stato stabilito che maggioranza ed esecutivo presenteranno esclusivamente emendamenti concordati in precedenza. Inevitabilmente, data la delicatezza di una riforma di ampio respiro, restano alcuni nodi da sciogliere. Che verranno affrontati in seguito ad un vertice, ancora da programmare, tra i tre leader della maggioranza. «La maggioranza è compatta nella volontà di andare avanti con questa riforma che è centrale per il programma del governo», ha riferito Ciriani, aggiungendo che «per una materia così importante ci saranno sicuramente altri incontri, ma deciderà la presidente Meloni come procedere».