L’accusa del Sudafrica, domani la risposta di Tel Aviv

La prima udienza sull’accusa di genocidio avanzata dal Sudafrica avanzata ai danni di Israele si è conclusa oggi alla Corte internazionale di giustizia dell’Aja. I rappresentanti sudafricani ritengono ingiustificata la conduzione della guerra a Gaza e hanno portato come prova alcune dichiarazioni di esponenti del governo israeliano, che indicherebbero, a loro dire, l’intenzione di commettere un genocidio. Domani è attesa la risposta di Tel Aviv, ma intanto Lior Hayat, portavoce del ministero degli Esteri israeliano, ha definito il Sudafrica «il braccio giuridico dell’organizzazione terroristica Hamas», per cui oggi «si è stati testimoni di uno dei più grandi spettacoli di ipocrisia nella storia, costruito su una serie di affermazioni false e infondate». Anche il Cile, ha tuttavia fatto sapere nelle ultime ore l’ambasciatrice all’Onu, Paula Narvaiz, intende denunciare Israele alla Corte penale internazionale. Oggi il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha fatto tappa in Egitto, dove ha incontrato il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi per discutere della situazione a Gaza. Blinken, nell’occasione, ha auspicato un riavvicinamento tra Israele e i paesi arabi, giudicandolo «il modo migliore per isolare l’Iran e i suoi sostenitori». «La sicurezza di Israele e l’integrazione regionale sono legate all’apertura della strada verso uno Stato palestinese», ha quindi aggiunto il segretario di Stato americano.