Definiti i termini transitori; a regime, l’erogazione è fissata dal 27 del mese

Sarebbero già circa 450mila le domande presentate da altrettanti nuclei familiari per l’accesso all’Assegno di inclusione, lo strumento di sostegno economico che ha sostituito, dal 1° gennaio scorso, il Reddito di cittadinanza. Secondo le prime stime, il 90% delle istanze presentate è riferibile a famiglie che hanno percepito fino al 31 dicembre il Reddito di cittadinanza. In attesa dell’ufficializzazione dei numeri e, soprattutto, di sapere quante sono le domande effettivamente accolte, l’Inps ha comunicato le scadenze per questa prima fase e poi a regime. Per chi ha presentato domanda fra il 18 dicembre e il 7 gennaio, con sottoscrizione del patto di attivazione digitale entro questa data, il primo pagamento, a fronte di esito positivo, è previsto dal 26 gennaio, mentre il successivo accredito è dal 17 febbraio. Chi ha presentato istanza fra l’8 e il 31 gennaio, con sottoscrizione del patto di attivazione digitale entro questa data, il primo pagamento è in calendario dal 15 febbraio (mensilità di gennaio) e il secondo dal 27 febbraio. Con le domanda presentate a partire dal 1° febbraio, si entra a regime, con il primo pagamento dal 15 del mese successivo, mentre dal secondo il termine è fissato dal 27. L’importo varia da un minimo di 40 ad un massimo di 500 euro per il singolo, incrementabili in rapporto ai componenti del nucleo, con, in aggiunta, un contributo per l’affitto fino a 280 euro mensili.