Per il ministro degli Esteri, bisogna però lavorare per dare ai Paesi europei un maggior peso a livello internazionale

Questo è un «governo che si riconosce nell’Europa». Così il ministro degli Esteri, vice presidente del Consiglio e leader di Forza Italia, Antonio Tajani, intervenendo da Parigi per la commemorazione di Jacques Delors, ex presidente della Commissione europea, morto il 27 dicembre scorso. Sul tema «poi» nella maggioranza «ci sono sensibilità diverse», ha ammesso il vice premier. Secondo il quale, «c’è sempre qualcuno che non crede nell’Europa, un grande errore». Quella che Tajani ha in mente è un’Europa però diversa dall’attuale, troppo spesso ai margini e con un peso specifico inferiore rispetto al suo potenziale nelle grandi questioni globali. Per il titolare della Farnesina, c’è bisogno di «continuare a sognare un’Europa che sia protagonista nel mondo, con una sua politica estera e una sua politica di difesa credo che sia l’unica soluzione possibile per lottare a livello globale. Le grandi sfide con la Cina, la Russia e con l’India sono sfide economiche e politiche, noi siamo parte dell’Occidente ma non possiamo non essere in prima linea con delle proposte e delle idee e lo può fare soltanto l’Europa. Questo anche grazie a una forte presenza dell’Italia nelle istituzioni comunitarie». «Io sono per gli Stati uniti d’Europa, non significa rinunciare all’identità italiana, l’Italia è ancora culla della cultura europea: il primo grande europeista è stato Dante Alighieri», ha concluso Tajani.