Mercati: un 2024 ad andamento lento

Dopo un brillante 2023, i mercati stentano a decollare e affrontano con cautela il 2024. Ma con una differenza: le Borse asiatiche hanno chiuso in calo, con Tokyo che ha terminato in flessione il primo giorno di contrattazioni del 2024 e che sta facendo i conti con i danni del devastante terremoto, mentre le Borse europee oggi hanno aperto in cauto rialzo. Come mai? I verbali della riunione di dicembre della Fed smorzano le speranze di un taglio anticipato dei tassi d’interesse. I governatori restano preoccupati per i danni che una politica monetaria «eccessivamente restrittiva» potrebbe arrecare all’economia, senza chiarire però quando potrebbero iniziare il taglio dei tassi. Gli eventi sempre più imprevedibili che stanno caratterizzando il conflitto in Medio Oriente sicuramente non aiutano.
Inoltre, i mercati stanno attendendo le letture degli indici Pmi servizi nei principali Paesi Ue e, domani, quelli sull’inflazione di fine anno in Europa, a cui sono legate le speranze che la Bce allenti la stretta sui tassi. Gli occhi sono puntati anche sul rapporto del mercato del lavoro statunitense che sarà diffuso domani. Ciò che già si evince dai dati Jolts (Job Openings and Labor Turnover Survey), che offrono una valida panoramica sull’andamento del mercato del lavoro degli Stati Uniti e che misurano la creazione di occupazione, non è affatto positivo. Il numero di offerte di lavoro è diminuito di 62.000 unità a novembre rispetto al mese precedente a 8,790 milioni da 8,852 milioni. Si tratta del livello più basso da marzo 2021 e sotto al consenso del mercato di 8,85 milioni.