Pubblicate le linee guida per la presa in carico delle persone più fragili

È atteso a ore l’aggiornamento da parte del Ministero del lavoro e delle politiche sociali sulle domande già presentate per accedere all’Assegno di inclusione, lo strumento che va a sostituire il Reddito di cittadinanza. L’Assegno di inclusione è entrato formalmente in vigore il 1° gennaio, ma dal 18 dicembre è stato possibile presentare le istanze. I numeri sono aggiornati a prima di Natale, quando oltre 145mila nuclei familiari avevano approfittato della possibilità di anticipare la richiesta. È facile immaginare che si sia superata abbondantemente la soglia delle 250mila domande protocollate, considerando che è possibile accedere sia per il tramite di un Patronato o di un Caf, sia direttamente tramite Spid o altro sistema di autenticazione digitale. Intanto, è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto che disciplina la presa in carico delle persone con fragilità presenti nei nuclei familiari. Si tratta di un passaggio molto atteso. Il testo rappresenta uno snodo fondamentale, in quanto va a disciplinare l’attività dei servizi sociali sul territorio. L’obiettivo è quello di arrivare alla definizione di progetti personalizzati, costruiti sulle caratteristiche del singolo. Un percorso complesso che dovrebbe poggiare, in prospettiva, sulle infrastrutture che saranno realizzate nell’ambito della Missione 5 del Piano nazionale di ripresa e resilienza, come pure sul Programma Gol, per la riqualificazione della persona. È già attivo dallo scorso 1° settembre, invece, il Supporto per la formazione e il lavoro, rivolto a chi, almeno in linea teorica, dovrebbe essere di più facile ricollocazione nel mondo del lavoro.