In Medio Oriente si teme un’escalation regionale. La guerra tra Israele e Hamas non dà segni di cedimento e mentre il ministro della difesa israeliano, Yoav Gallant, ha parlato nelle ultime ore dei diversi fronti di attacco (Gaza, Cisgiordania, Libano, Siria, Iraq, Iran e Yemen). c’è da segnalare l’iniziativa di Teheran. In una lettera indirizzata al Segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, infatti, l’ambasciatore iraniano alle Nazioni Unite, Saeed Iravani, ha definito «un atto terroristico» l’operazione che lunedì ha provocato la morte del generale delle Guardie della Rivoluzione, Seyyed Razi Mousavi, in Siria. «Ai sensi del diritto internazionale e dello Statuto delle Nazioni Unite – ha quindi avvertito l’ambasciatore di Teheran –, nel momento opportuno che sarà ritenuto necessario, l’Iran si riserva il diritto legittimo di rispondere con decisione». Come riferisce l’agenzia Irna, l’Iran ha poi chiesto al Consiglio di Sicurezza di «condannare le attività maligne del regime di Israele e i suoi atti di aggressione e terrorismo nella regione che rappresentano una seria minaccia alla pace globale e alla sicurezza». Duro attacco rivolto a Israele anche da parte del presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, non nuovo a critiche da quando è cominciata la guerra a Gaza. «Quello che fa Netanyahu – ha detto Erdogan nel corso di una cerimonia ad Ankara, trasmessa dalla tv di Stato – non è da meno rispetto a quello che ha fatto Hitler».