Pochi i voti a favore – 72, in tutto (i deputati del Pd di Più Europa, Iv e Azione) –, molti quelli contrari, 182 (FdI, Lega, M5s) , mentre 44 deputati si sono astenuti

L’Aula della Camera dei deputati ha bocciato la riforma del Mes, il Meccanismo europeo di Stabilità, respingendo la proposta di ratifica del trattato. Pochi i voti a favore – 72, in tutto (i deputati del Partito democratico, di Più Europa, Italia viva e Azione) –, molti quelli contrari, 182 (Fratelli d’Italia, Lega, Movimento 5 stelle), mentre 44 parlamentari si sono astenuti da una votazione che, una volta chiusa, ha monopolizzato il dibattito politico del giorno. Quella della Camera è una decisione che, considerate le premesse – FdI e Lega hanno sempre dichiarato pubblicamente di essere contrari al Mes –, era prevedibile. L’astensione di Forza Italia non va invece interpretata come il collasso della maggioranza – questa l’analisi delle forze di opposizione –, che rimane invece compatta su molti altri dossier. Da Palazzo Chigi non si sono sottratti ad un commento e alcune fonti, citate dalle agenzie di stampa, hanno osservato che la modifica al trattato, respinta dalla Camera, era di relativo interesse e attualità per il nostro Paese, dove il sistema bancario è tra i più solidi d’Europa (con la modifica, il Mes avrebbe potuto salvaguardare anche le banche in difficoltà sistemica). Quella del Parlamento italiano, questo è il ragionamento che fanno a palazzo Chigi, può essere una scelta che potrebbe avviare una riflessione nelle sedi europee su nuove ed eventuali modifiche al trattato, più utili ai Paesi dell’Eurozona.