Italia: più unioni, meno figli (e residenti). Al 31/12/22 registra una flessione pari a -32.932 individui rispetto al 2021

Un tempo le cose andavano di pari passo: il censimento dell’Istat ha rilevato un lieve aumento dei matrimoni e delle unioni civili, ma la popolazione italiana sia in termini di residenti sia di nuovi nati continua a diminuire. Nel 2022 sono stati celebrati in Italia 189.140 matrimoni, il + 4,8% rispetto al 2021 e il +2,7% rispetto al 2019. Ma in calo, sempre nel 2022, ci sono ancora le nascite: quasi settemila in meno rispetto al 2021 (-1,7%) e 183 mila in meno (-31,8%) rispetto al 2008, anno in cui il numero dei nati vivi registrò il più alto valore dall’inizio degli anni Duemila. I nati da genitori entrambi stranieri sono 53 mila e costituiscono il 13,5% del totale dei nati. L’incidenza più elevata al Nord (19,3%) per la presenza straniera più radicata e al Centro (15,1%), mentre nel Mezzogiorno al -5,4%. Mettiamoci in più che al 31 dicembre 2022 la popolazione italiana contava 58.997.201 residenti, pari a -32.932 individui rispetto al 2021, dovuto a un calo significativo della dinamica demografica pari a -179.416 persone e di un recupero censuario di +146.484 persone. La flessione della popolazione si mantiene contenuta grazie al fatto che gli stranieri censiti sono 5.141.341 (+2,2% rispetto al 2021), con un’incidenza sulla popolazione residente dell’8,7%. Da questo punto di vista, in decisa controtendenza è la popolazione al Nord (+1,6 per mille), dovuto in larga parte a una dinamica migratoria favorevole. Nel 2022 il numero medio di figli per donna è pari a 1,24, valore in lieve calo rispetto all’anno precedente (1,25) e in linea con il trend decrescente in atto dal 2010, anno in cui è stato registrato il massimo relativo di 1,44 figli per donna.