Il Rapporto Federproprietà-Censis. La fascia di età più in affanno è quella 18-34 anni

Il fatto che dall’ultimo Rapporto Federproprietà-Censis emerga che la casa viene ancora considerata un pilastro della sicurezza e della stabilità, non esclude che negli ultimi tempi averne una non abbia messo in difficoltà molti italiani. Il recente aumento dei tassi d’interesse da parte della Banca Centrale Europea ha infatti messo il turbo agli interessi sui mutui, con un conseguente appesantimento delle rate che mensilmente gli italiani sono chiamati a pagare. Tra i proprietari di casa con un mutuo acceso, il 35,9% dichiara che il rialzo dei tassi di interesse ha reso difficoltoso il pagamento delle rate e ad essere in maggiore affanno sono i più giovani: il 42,6% dei 18-34enni contro il 39,5% dei 35-64enni e il 26,1% delle persone con 65 anni e oltre. Differenze sono emerse anche a livello territoriale, con i residenti delle regioni del Centro (41,4%) e del Sud (37,2%) che hanno trovano maggiori difficoltà rispetto a chi vive nel Nord d’Italia (il 32,2% nel Nord-Ovest e il 33,4% nel Nord-Est). L’aumento dei mutui rende più difficoltoso anche l’accesso alla prima casa, con il 59,8% dei non proprietari che afferma che il rialzo dei tassi di interesse ha reso più oneroso e complicato l’eventuale acquisto. Dal Rapporto emerge poi che non sono solo i mutui a pesare, ma il comparto casa nel suo complesso, in cui rientrano anche le spese per l’acqua, l’elettricità e il gas. Una sommatoria di spese che nel primo e nel secondo trimestre hanno riportato aumenti di molto superiori all’inflazione: rispettivamente +24,7% e +14% contro +9% e +7,5%.