I dati sulla produzione, invece, indicano una frenata

Per il mese di ottobre l’Istat ha segnalato andamenti opposti per le imprese del commercio al dettaglio e le industrie, con le prime che hanno attraversato un periodo positivo, mentre le seconde hanno registrato una nuova debacle, seppure lieve. L’indice delle vendite al dettaglio, infatti, è aumentato dello 0,4% in valore e dello 0,3% in volume rispetto a settembre, riflettendo gli andamenti positivi che hanno interessato sia i beni alimentari che i beni non alimentari. Risultato simile anche per il confronto tendenziale, con le vendite aumentate rispetto ad un anno fa dello 0,3%, mentre in termini di volume l’indice è sceso del 4%. «Le vendite dei beni alimentari – si legge nell’analisi – crescono del 3,5% in valore e diminuiscono del 2,9% in volume; quelle dei beni non alimentari calano sia in valore (-2,0%) sia in volume (-4,7%)». Per quanto riguarda le forme distributive, segni “più” sono stati rilevati per la grande distribuzione (+2,2%), le vendite al di fuori dei negozi (+0,5%) e il commercio elettronico (+1,6%), mentre registrano una variazione negativa le vendite delle imprese operanti su piccole superfici (-1,8%). Passando all’industria, a ottobre la produzione risulta essere diminuita dello 0,2% su base congiunturale e dell’1,1% su base tendenziale. Rispetto a settembre i risultati migliori sono stati registrati per l’energia e per i beni di consumo, la cui produzione è aumentata rispettivamente dell’1,5% e dello 0,4%. Su base annua la caduta dell’indice è stata causata dai beni di consumo (-2,9%) e dai beni intermedi (-3,2%).