Lo rende noto l’ISTAT, osservando che «i minori sono più svantaggiati quando risiedono nel Sud e nelle Isole»

Nel 2022 circa tre under 16 su dieci si è trovato a rischio povertà o esclusione sociale. Lo denuncia l’ISTAT, l’Istituto nazionale di statistica, osservando che «i minori sono più svantaggiati quando risiedono nel Sud e nelle Isole (46,6%), rispetto al Centro (21,4%) e al Nord (18,3%)». Particolarmente esposti a rischio povertà o esclusione sociale anche i minori che vivono in famiglie con un solo genitore (39,1%), specie se donna: l’indicatore tocca infatti il 41,3% quando in famiglia è presente solamente la madre mentre è pari al 27,6% per le famiglie monogenitore uomo. L’ISTAT aggiunge che «i minori di cittadinanza straniera mostrano un rischio di povertà o esclusione sociale pari a 41,5%, valore superiore di quasi 15 punti percentuali rispetto al dato dei coetanei di cittadinanza italiana (26,9%)». Registrate significative differenze territoriali anche in questo caso: nel Mezzogiorno il rischio di povertà o esclusione sociale è pari rispettivamente a 89,2% e 45,4%, mentre, nel Nord, il dato per i minori di cittadinanza straniera è in linea con quello nazionale (41,1%). «Nel 2021, anno nel quale sono state raccolte informazioni per valutare eventuali situazioni di criticità specifiche per i minori di 16 anni, il 13,5% dei bambini e ragazzi con meno di 16 anni risulta in condizione di deprivazione materiale e sociale specifica, ovvero presenta almeno tre segnali di deprivazione tra i 17 previsti segnatamente per i minori», prosegue l’ISTAT, sottolineando che il dato italiano «è in linea» con la media europea. Non potersi permettere di «sostituire mobili danneggiati con altri in buono stato» (88,6% dei minori deprivati), di trascorrere «almeno una settimana di vacanza all’anno lontano da casa» (81,3%) e di svolgere regolarmente «attività di svago fuori casa» (58,4%) sono gli item di deprivazioni più frequenti, in Italia. Secondo l’Istat, «nel 2021 il 4,9% dei minori di 16 anni vive in una famiglia che ha sperimentato difficoltà economiche tali da impedire l’acquisto del cibo necessario; la quota sale al 7,0% nel Mezzogiorno. Inoltre, il 2,5% dei minori di 16 anni non consuma almeno un pasto proteico al giorno perché la famiglia non può permetterselo. L’incapacità da parte della famiglia di sostenere le spese per un pasto proteico al giorno oppure l’incapacità di affrontare le spese per comprare il cibo necessario delinea una condizione di deprivazione alimentare, che nel 2021 interessa il 5,9% dei minori di 16 anni (6,2% nel Nord, 2,5% nel Centro e 7,6% nel Mezzogiorno)».