Salvini: «Mettiamo giù la nostra idea di Europa». Così il vicepremier e leader della Lega alla Convention dei sovranisti europei #FreeEurope

L’eco della convention dei sovranisti continua. «C’è chi ripropone l’inciucio con le sinistre, che ha portato l’Europa ai problemi di oggi, e chi pensa ad un futuro di benessere fondato su lavoro, sicurezza e libertà, guidato dal centrodestra unito anche a Bruxelles. #FreeEurope», questo il messaggio sui social di Matteo Salvini commentando una dichiarazione di Roberta Metsola, in viaggio in Italia in questi giorni. Alla convention dei sovranisti europei #FreeEurope organizzato a Firenze dal gruppo Identità e democrazia al Parlamento europeo, il leader della Lega, nonché vicepremier e ministro, Matteo Salvini, è intervenuto insieme ai rappresentanti di 12 delegazioni straniere di altrettanti partiti alleati della Lega in Europa, tra cui quello di Marine Le Pen, che ha inviato un videomessaggio, e del leader olandese Geert Wilders, appena reduce dalle elezioni vinte nel suo Paese; quest’ultimo nel suo video messaggio ha definito Salvini «mio amico e ispiratore». Non è mancato ovviamente qualche quotidiano detrattore in Italia che ha bollato l’iniziativa, invece di raccontarla per ciò che realmente è ovvero l’unica alternativa al paradigma politico che in questo momento sta governando a Bruxelles. Infatti, l’intervento del leader della Lega rivolto a Bruxelles e ai colleghi di governo non smette di far discutere: «L’anno prossimo per la prima volta nella storia delle istituzioni europee il centrodestra unito e determinato può liberare Bruxelles da chi la occupa abusivamente». Messaggio rivolto anche agli alleati di governo, affinché si decidano a far parte dell’alleanza sovranista alle Europee 2024: «Agli amici del centrodestra dico: come stiamo prendendo per mano l’Italia per riportarla a crescere, sarebbe un errore fatale dividere il centrodestra in Europa», «metteremo giù la nostra idea di Europa, non contro qualcuno, ma fondata sul lavoro, il lavoro al centro, non l’auto elettrica imposta a ogni costo, la tassa sulla casa per favorire magari la potenza cinese».