Usa e Qatar ancora al lavoro per una mediazione

Con la ripresa della guerra, Israele ha fatto sapere di avere esteso le proprie operazioni a tutta la Striscia di Gaza. Nelle ultime ore si registrano incursioni anche con mezzi pesanti nel Sud del territorio, mentre sono stati pubblicati online video delle Forze di difesa israeliane (Idf) che hanno demolito il palazzo di giustizia di Hamas a Gaza. Esponenti del gruppo terroristico, da parte loro, riferiscono le difficoltà a poter curare chi ne ha bisogno data la distruzione di attrezzature e strutture mediche negli ospedali. Per quanto riguarda la diplomazia, gli Stati Uniti, attraverso il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, restano in contatto con il Qatar per tentare di mediare una de-escalation che conduca ad un cessate il fuoco duraturo. Anche la Turchia si dice pronta a fare da garante nei colloqui di pace tra Israele e la Palestina. L’iniziativa è stata comunicata direttamente dal presidente Recep Tayyip Erdogan, come riporta Anadolu, anche se i toni appaiono più incendiari. «Gaza è un territorio palestinese, appartiene ai palestinesi e così sarà per sempre», ha infatti aggiunto il leader turco parlando al vertice ministeriale del Comitato per la cooperazione economica e commerciale (Comcec) dell’Organizzazione per la Cooperazione Islamica (Oic), in corso a Istanbul. Erdogan, riporta Sky News, ha inoltre chiesto che Israele sia ritenuto responsabile per gli attacchi nella Striscia di Gaza e ha sostenuto che il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, sarà «processato come criminale di guerra».