Formalità attesa, ma i sindacati di categoria chiedono il rispetto degli accordi

La comunicazione era, per molti versi, attesa, ma i sindacati di categoria di Cgil, Cisl, Uil e Ugl chiedono di non lasciare evasa alcuna possibilità, considerando quanto ruota intorno al trasporto aereo sotto il profilo economico e sociale. Sabato scorso, i commissari di Alitalia in amministrazione straordinaria hanno infatti comunicato l’avvio della procedura di licenziamento per 2.668 dipendenti sul totale di 2.840 ancora rimasti in organico alla ex compagnia di bandiera nazionale. 172 addetti restano in servizio per l’espletamento dei vari passaggi legati alla liquidazione della società, operazioni che dovrebbero terminare entro la metà di gennaio del prossimo anno. Si tratta di professionalità diverse fra loro, parte dei quali già coinvolti in percorsi di riqualificazione professionale sulla base di protocolli di intesa che i sindacati hanno sottoscritto con tutti gli altri attori, ad iniziare dai ministeri e dalle regioni. I lavoratori della ex Alitalia saranno coperti fino al 31 ottobre 2024 dalla Cassa integrazione straordinaria, per effetto di un provvedimento mirato proprio sulla compagnia. L’assegno percepito non potrà però essere superiore a 2.500 euro lordi. Successivamente, scatterà la Naspi, pari, inizialmente, a poco più della metà di quanto percepito in Cigs, almeno per coloro che non potranno accedere al pensionamento o che non avranno trovato una nuova collocazione.