Qatar: «Azione internazionale per fermare le violenze»

Sono ricominciati i combattimenti nella Striscia di Gaza, già da questa mattina quando Hamas ha ripreso il lancio di razzi e Israele i bombardamenti. La tregua, durata sette giorni, non è stata perciò estesa ulteriormente nonostante la liberazione degli ostaggi non sia stata completata (ma su cui starebbero proseguendo le trattative tra le parti) e il tentativo di mediazione di Qatar e Stati Uniti. Proprio il Qatar ha invitato di nuovo la comunità internazionale ad una rapida azione per fermare le violenze nella Striscia, mentre nei colloqui di ieri in Israele, il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha esortato le autorità a impiegare «settimane, non mesi» nell’operazione anti-Hamas dell’esercito. L’organizzazione terroristica ha accusato Israele per la fine del cessate il fuoco (comunque temporaneo). «Riteniamo l’occupazione responsabile della ripresa del conflitto. Per tutta la notte – è la versione di Hamas – si sono svolte trattative per prolungare la tregua e Hamas aveva offerto di scambiare altri prigionieri, ma l’occupazione ha rifiutato tutte le offerte perché aveva già deciso di riprendere l’aggressione criminale». A sua volta l’Idf aveva parlato di tregua violata da Hamas. Il gruppo libanese Hezbollah ha invece puntato il dito contro gli Stati Uniti. Secondo il vicepresidente del Consiglio esecutivo di Hezbollah, Ali Damoush, che ha ripreso da al Jazeera le sue parole su Telegram, «questa guerra è stata fin dall’inizio la guerra dell’America contro il popolo palestinese e tutte le prese di posizione americane e il corso degli eventi hanno mostrato che l’America non è solo un partner, ma è anche colui che prende le decisioni sulla questione».