Attentato a Gerusalemme, «escalation della resistenza»

Il giorno in più di tregua nella Striscia di Gaza nell’ambito del conflitto tra Israele e Hamas, ha comunque registrato passi indietro a causa dell’attentato a Gerusalemme, poi rivendicato dall’organizzazione terroristica, che ha provocato morti e feriti. Quando il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha incontrato il premier israeliano Benyamin Netanyahu, si era già consumato l’attentato a Gerusalemme. «Abbiamo giurato, io stesso ho giurato, di eliminare Hamas. Niente ci fermerà». Così Netanyahu al termine dell’incontro con Blinken. «Il nostro incontro – ha spiegato – è avvenuto poche ore dopo che killer di Hamas avevano assassinato israeliani qua, a Gerusalemme. Gli ho detto: “Questo è lo stesso Hamas. Lo stesso Hamas che ha compiuto il terribile massacro del 7 ottobre e lo stesso Hamas che cerca di ucciderci ovunque”. Noi continueremo questa guerra – ha quindi aggiunto –, fino a quando raggiungeremo i nostri scopi». Le parole di Netanyahu, dunque, sembrano allontanare le pressioni della comunità internazionale di estendere ancora il cessate il fuoco. La stessa missione di Blinken presentava finalità di questo tipo, come emerso nel precedente incontro con il capo dello Stato, Isaac Herzog. Da parte sua, Hamas ha invocato «un’escalation della resistenza» contro Israele nel comunicato in cui ha infine rivendicato la responsabilità dell’attentato a Gerusalemme. «Questa operazione è una risposta naturale ai crimini senza precedenti dell’occupante nella Striscia di Gaza e contro i bambini a Jenin», afferma l’organizzazione.