Dopo l’incontro di Palazzo Chigi, proseguono le valutazioni dell’esecutivo

Una lunga mattinata di confronto a Palazzo Chigi con all’ordine del giorno i possibili emendamenti alla manovra di bilancio e lo stato dell’arte del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Da una parte del tavolo, i leader sindacali a partire da Landini, Sbarra, Bombardieri e Capone e, dall’altra, un’ampia rappresentanza del governo (erano presenti i ministri Salvini, Tajani, Giorgetti, Calderone e Fitto), guidata dalla Presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, la quale ha insistito molto sull’impatto che avrà la revisione del Pnrr. In pratica, a conti fatti, è come si avesse davanti una sorta di manovra finanziaria bis, in quanto si liberano risorse importanti destinate a sostenere la transizione ambientale, energetica e digitale in atto. Sempre la premier ha voluto rispondere anche agli aspetti più critici della manovra, ad iniziare dalla questione delle pensioni di alcune categorie di lavoratori del pubblico impiego, in primis medici e personale sanitario. Secondo quanto appreso, non verranno toccate le pensioni di vecchiaia né i diritti di coloro che maturano i requisiti entro il 31 dicembre, mentre i nuovi coefficienti si applicheranno con gradualità a decorrere dal prossimo anno. I sindacati, da par loro, hanno confermato le rispettive posizioni, mentre il vice premier Salvini ha fornito i numeri sul monitoraggio sugli appalti pubblici: sono in corso appalti per 80 miliardi.