L’altro disegno di legge

Il Senato è chiamato, sempre in queste settimane, a dare il suo via libera ad un altro disegno di legge governativo, oltre a quello di modifica della Costituzione. Si tratta del disegno di legge presentato dal ministro per gli affari regionali e le autonomie, Roberto Calderoli, in attuazione della cosiddetta autonomia differenziata delle regioni a statuto ordinario. Anche in questo caso il riferimento è alla Costituzione, in particolare all’articolo 116, terzo comma, ma, a differenza dell’altro, non modificando alcun passaggio della Costituzione segue il normale iter di approvazione legislativa. Il testo è stato depositato il 23 marzo scorso ed è stato oggetto di una sessione di audizioni con la partecipazione anche dei rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Ugl. Il provvedimento, pur ricalcando il dettato costituzionale (si ricorda che il titolo V della Costituzione è stato modificato da un governo di centrosinistra), è stato criticato dall’opposizione, mentre le parti sociali, anche se con sfaccettature diverse, hanno chiesto di assicurare comunque il principio della solidarietà fra i territori nel rispetto dei livelli essenziali delle prestazioni. La Commissione affari costituzionali del Senato ha, in questo senso, rafforzato proprio questo aspetto, approvando una serie di emendamenti al testo condivisi anche dalle opposizioni. Non a caso, quindi, è stato riscritto proprio l’articolo 3 del disegno di legge che delega il governo a adottare uno o più decreti legislativi per la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni.