Nel 2022, censiti in circa 4,2 milioni in totale, ma gli attivi sono poco più di 3,6 milioni

L’Inps prova a fare il punto sulla presenza di cittadini stranieri nel nostro Paese. Nella banca dati dell’Istituto, al 31 dicembre 2022, sono censiti 4.159.880 cittadini stranieri lavoratori, sia comunitari che non comunitari. Quelli attivi sono poco più di 3,6 milioni, pari all’87,3% del totale. Percepiscono un assegno pensionistico in 304mila (il 7,3%), mentre oltre 225mila (5,4%) sono titolari di reddito di cittadinanza. Guardando alla provenienza, quasi tre quarti del totale (il 72,6%) è extra Ue, mentre più di un quinto (il 20,7%, pari a oltre 861mila unità) viene dai Paesi Ue di nuovo ingresso; circa 279mila provengono da Francia, Germania e gli altri partner storici. La comunità più presente è quella romena (707mila unità), a seguire quelle albanese (406mila unità), marocchina (323mila unità), cinese (217mila unità), ucraina (205mila unità) e filippina (131mila). Rispetto al genere, la componente maschile prevale con il 56,2% del totale dei lavoratori; le percentuali salgono al 94,6% per il Pakistan, al 93,6% per il Bangladesh e al 91,7% per l’Egitto, a conferma di una certa difficoltà a trovare occupazione per le donne provenienti da determinate aree. Anche il settore di occupazione incide molto sugli equilibri di genere, oltre ad altri fattori contingenti: la comunità ucraina è rappresentata da donne all’80%. Molto bassa l’età media, soprattutto fra i non comunitari.