Arrestato il direttore dell’ospedale al-Shifa

È slittata a domani la tregua umanitaria concordata da Israele e Hamas, che, secondo gli annunici, avrebbe dovuto essere avviata già oggi. Tradotto, vuol dire che la liberazione di 50 ostaggi attualmente in mano ad Hamas e di 150 palestinesi rinchiusi nelle prigioni israeliane non comincerà prima di domani. Le parti confermano che l’accordo sia in vigore, che i rallentamenti non siano legati ad una rottura dei colloqui e anche l’Egitto, che da inizio conflitto ha interlocuzioni con entrambe le parti, colloca a domani l’inizio del momentaneo cessate il fuoco (in questo senso il premier Benyamin Netanyahu ha già chiarito che la guerra continuerà). Tuttavia una fonte di Israele avrebbe riferito alla Bbc che lo slittamento è dipeso dalle ulteriori richieste di Hamas per concludere l’accordo. Alla luce della situazione, non si sono arrestati i combattimenti. Oggi, nello specifico, si sono registrati attacchi reciproci tra le forze israeliane e Hezbollah, che dal sud del Libano non ha interrotto il lancio di razzi. Intanto l’esercito israeliano e lo Shin Bet hanno confermato l’arresto del direttore dell’ospedale al-Shifa, Mohammad Abu-Salmiya, accusato di avere consentito «l’uso dell’ospedale come quartier generale di Hamas». Netanyahu, inoltre, ha annunciato nelle scorse ore di avere ordinato al Mossad di agire contro Hamas e i suoi leader «ovunque si trovino», anche all’estero. Visita in Israele, oggi, per il nuovo ministro degli Esteri britannico, David Cameron.