Le minoranze parlamentari presentano gli emendamenti al testo del governo

Con la scadenza della presentazione degli emendamenti al disegno di legge di bilancio, comincia la fase due dell’iter di approvazione della manovra che deve concludersi entro la fine dell’anno, pena il cosiddetto esercizio provvisorio. Il grosso degli emendamenti, come capita di solito in questi casi, è arrivato dalle minoranze parlamentari. Il governo, infatti, può anche intervenire in corso d’opera, sia direttamente che per il tramite dei relatori, con emendamenti oppure con ordini del giorno che impegnano l’esecutivo stesso a fare determinate cose. Quasi mille emendamenti sono arrivati dal Movimento 5 Stelle, mentre il Partito democratico, che ha illustrato la propria manovra alternativa, si è fermato alla metà. Negli emendamenti delle opposizioni hanno trovato spazio diverse delle richieste avanzate da Cgil e Uil, cosa che ha alimentato molte polemiche, non tanto per la scelta, quanto piuttosto sull’ammontare di tali richieste. Secondo alcuni calcoli, infatti, messe tutte insieme le modifiche avanzate da Cgil e Uil ammonterebbero a 87 miliardi di euro. Una cifra decisamente più alta rispetto all’attuale disegno di legge di bilancio che pesa per circa 24 miliardi di euro. Intanto, Cisl e Ugl continuano le loro rispettive mobilitazioni nei luoghi di lavoro. La Cisl ha in programma una manifestazione il 25 novembre, mentre l’Ugl ha già svolte decine di assemblee su base territoriale.