Xi Jinping chiede una conferenza di pace internazionale

«Spero che avremo buone notizie fra breve» sugli ostaggi. Il premier israeliano Benyamin Netanyahu lo ha detto durante un incontro con un reparto dell’esercito. Da giorni si vocifera di accordo vicino con Hamas, ma finora non è stato prodotto alcunché di concreto. Stavolta potrebbe essere diverso perché a esprimere ottimismo è Netanyahu in persona, il quale ha convocato per stasera una riunione del governo – al cui interno non tutti ritengono la soluzione essere la migliore possibile – sul tema. «Stiamo facendo progressi. Non penso sia il caso di aggiungere parole, nemmeno in questo momento», ha in ogni caso sottolineato il premier israeliano nel suo intervento. Secondo il Jerusalem Post, che cita un funzionario israeliano, il cessate il fuoco durerà cinque giorni e verranno rilasciati 40 bambini e 13 donne. Netanyahu ha poi ribadito che il primo obiettivo di Israele resta «la distruzione di Hamas» per cui «non ci fermeremo finché non lo realizzeremo». Sebbene Israele e Hamas si siano vicendevolmente addossati la responsabilità per il mancato accordo fin qui, il Qatar – che ha svolto il ruolo di mediatore – ha fatto sapere che i colloqui tra le parti si trovano nel «punto più vicino» all’accordo dall’inizio della guerra. Nel frattempo, il presidente cinese Xi Jinping ha richiesto una «conferenza di pace internazionale» per mettere fine alla guerra tra Israele e Hamas. Parlando nel vertice virtuale dei Brics, Xi ha sostenuto «che il diritto all’esistenza della Palestina e il diritto al ritorno del popolo palestinese sono stati a lungo ignorati». Perciò, ha anche aggiunto, Pechino «fornirà maggiore sostegno e assistenza alla popolazione di Gaza».