Rispetto al 2011 ne mancano 165 mila. Unioncamere: aumenta la presenza di over 50 ai vertici

Rispetto al 2011, oggi in Italia mancano all’appello 165mila imprese giovanili, una perdita che se non si fosse verificata avrebbe potuto garantire una crescita del Prodotto Interno Lordo aggiuntiva del 2%. Sono i numeri emersi da un’analisi dell’ufficio studi della Confcommercio, ripresa in occasione dell’elezione del Consiglio direttivo del gruppo Giovani imprenditori di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza e citati dall’ANSA. Già qualche settimana fa una ricerca realizzata da Unioncamere e Infocamere aveva illustrato una tendenza simile: Nel corso degli ultimi dieci anni, sul totale delle persone che ricoprono una carica all’interno delle aziende italiane, la presenza di giovani di età compresa tra i 18 ed i 29 anni è diminuita di un quarto, mentre la presenza di over 70 ai vertici delle aziende italiane è aumentata della stessa entità. Netto divario nelle due classi di età mediane: in quella dei 30-49enni la presenza è scesa del 28%, con oltre un 1 milione e 100mila cariche in meno rispetto a 10 anni fa, mentre in quella dei 50-69enni la crescita è stata del 15,3%, pari a circa 600mila cariche in più. Commentando i dati, il presidente di Unioncamere, Andrea Prete, ha spiegato che «il sistema imprenditoriale italiano segue la dinamica demografica e le imprese di giovani diminuiscono mentre aumentano quelle guidate da imprenditori più anziani. Io credo che dobbiamo rendere più semplice ed appetibile la creazione di una impresa soprattutto riducendo la burocrazia che spesso impone obblighi non del tutto giustificati».