di Francesco Paolo Capone, Segretario Generale Ugl

Parte la campagna europea di Eu-Osha su salute e sicurezza nell’era digitale

L’avvio della campagna ambienti di lavoro sani e sicuri 2023-2025, salute e sicurezza sul lavoro nell’era digitale, voluta dall’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro, Eu-Osha, invita tutti noi ad una profonda riflessione sugli effetti diretti e indiretti della transizione digitale in corso. Soltanto cinque o sei anni fa, alcune tematiche erano appena abbozzate; il Parlamento, ad esempio, aveva chiesto ai sindacati e alle associazioni datoriale di esprimere un loro parere sulle potenzialità e i rischi derivanti dall’automazione, dalla robotica, dalle interazioni legate al concetto di internet delle cose, dall’eventuale estensione del lavoro agile ben oltre i confini della legge 81/2017. Documenti che, se letti oggi, sembrano vecchi di decenni, tanta è stata la rapidità del cambiamento che la pandemia da Covid-19 ha imposto ovunque. Lo smart working e la telemedicina si sono quasi imposti per cause di forza maggiore, per dare la possibilità a tanti di continuare a lavorare e a curarsi, nonostante le limitazioni alla mobilità che hanno colpito ogni persona nel mondo. Senza che ce ne accorgessimo, le piattaforme digitali hanno iniziato a svolgere una attività di intermediazione nella ricerca di una occupazione, mentre l’intelligenza artificiale dietro uno smartphone ha cominciato a organizzare la nostra giornata, ad indirizzarla nelle scelte quotidiane, contribuendo al cambiamento. Tutto ciò che vale per il singolo, a maggior ragione, è da riferirsi ad una comunità, qual è un luogo di lavoro. Ad oggi, non sappiamo ancora quale sarà il saldo in termini occupazionali; di certo, però, dobbiamo interrogarci sulla qualità del lavoro nell’era digitale in termini di salute e sicurezza.