di Francesco Paolo Capone, Segretario Generale Ugl

Ieri il Governo ha varato un pacchetto sicurezza con l’obiettivo di contrastare la cosiddetta microcriminalità. Un malaffare, in realtà, tutt’altro che irrilevante ed anzi dal significativo impatto sulla qualità della vita delle persone, che sta danneggiando la società in diversi modi, influenzando il benessere della comunità. Un deterioramento del tessuto sociale evidente e che andava affrontato, perché capace di minare il sentimento di fiducia nei confronti della capacità delle istituzioni di mantenere l’ordine pubblico. Una situazione che per troppo tempo ha determinato conseguenze negative, innanzitutto dal punto di vista personale, limitando, per i cittadini onesti e soprattutto per le categorie più esposte, come anziani, minori e donne, la libertà di movimento e il godimento di spazi pubblici, ma che ha anche creato effetti nocivi dal punto di vista economico, con aree intere considerate poco sicure e di conseguenza danneggiate nell’ambito dell’impresa, del commercio, del valore degli immobili, della capacità di attirare investimenti. Con un circolo vizioso di minori possibilità di portare avanti attività economiche sane e creare occupazione e quindi dando sempre maggiore spazio alla stessa criminalità, a danno dello sviluppo economico e dell’inclusione sociale. Pensiamo, ad esempio, al bene rifugio per eccellenza, la casa, ed a tutta la filiera produttiva che ruota attorno al settore immobiliare. Fondamentale, anche per rivitalizzare il mercato delle locazioni, la lotta contro le occupazioni abusive, specie quelle di immobili di piccoli proprietari privati. A tutela degli anziani, sempre più numerosi in Italia, arresto in flagranza e sanzioni più gravi per i truffatori che tentano di estorcere denaro e beni a questi cittadini fragili. Provvedimenti aggravati contro i borseggi in autobus e metropolitane e, cosa ancora più importante, contro lo sfruttamento di minorenni per l’accattonaggio, reato gravissimo verso questi bambini privati dell’infanzia, spesso commesso senza troppe conseguenze, alla luce del sole e nelle zone più frequentate delle nostre città. Sacrosanta la stretta ai blocchi stradali organizzati da gruppi di protesta a danno di cittadini e lavoratori, a volte anche impedendo il passaggio dei mezzi di soccorso. Una condotta, finora, praticamente impunita che era francamente intollerabile e che ora verrà considerata penalmente rilevante. E poi, cosa fondamentale, investimenti sulle forze dell’ordine, sugli organici e sulle condizioni di lavoro, maggiori tutele per gli agenti che operano in strada, che ora saranno maggiormente garantiti anche fuori servizio, e l’introduzione di un nuovo reato per contenere le rivolte non solo nelle carceri, ma anche nei Cpr. Un pacchetto che era necessario e che ci auguriamo porti a risultati concreti verso una maggiore sicurezza.