Molti nuclei, però, non integrano la documentazione, finendo per prendere il minimo
L’Inps aggiorna i dati relativi alla diffusione dell’assegno unico e universale, lo strumento che ha messo insieme le detrazioni per i carichi familiari e gli assegni familiari. L’assegno unico e universale è riconosciuto per i minori di 21 anni nel nucleo familiare e per le persone con disabilità senza limiti di età. Nei primi nove mesi del 2023, i nuclei familiari che hanno ricevuto l’assegno sono stati oltre 6,3 milioni, per poco meno di 9,9 milioni di figli, erogando nel complesso 13,4 miliardi di euro. Il dato è particolarmente significativo, in quanto è l’ultimo che tiene dentro i nuclei percettori del reddito di cittadinanza. L’importo varia da un minimo di 54 euro a 214 euro, a seconda dell’Isee. Proprio un aspetto legato all’Isee è stato più volte segnalato dalla Ugl, in particolare. Sono ancora troppi i nuclei familiari che non hanno integrato la documentazione con l’Isee aggiornato o che, piuttosto, non hanno presentato lo stesso documento, con il risultato che questi nuclei andranno a percepire il minimo previsto dalla legge, vale a dire 54 euro, rivalutati. Per effetto del superamento del reddito di cittadinanza con l’introduzione del supporto alla formazione e al lavoro e dell’assegno di inclusione, tutti i nuclei familiari sono tenuti a presentare la domanda, almeno una prima volta, visto che poi è necessario ripresentarla negli anni successivi, a meno di variazioni importanti.