UE, rivista al ribasso la crescita 2023: +0,6%. Sono le previsioni economiche d’autunno diffuse dalla Commissione europea

Le previsioni d’autunno della Commissione europea rivedono al ribasso la crescita del Pil dell’Ue rispetto alle proiezioni estive, con un +0,6% per il 2023 sia nell’Eurozona che nell’Ue, un calo dello 0,2% rispetto alle previsioni diffuse a settembre. Nel 2024, la crescita del Pil dell’Ue dovrebbe aumentare all’1,3%, al ribasso di 0,1 punti percentuali rispetto alle previsioni d’estate. Nell’area dell’euro, la crescita del Pil è prevista leggermente inferiore, all’1,2%. Nel 2025, con l’attenuarsi dell’inflazione e del freno della stretta monetaria, si prevede un rafforzamento della crescita all’1,7% per l’Ue e all’1,6% per l’area dell’euro. Pesa l’incertezza causata dalla situazione geopolitica, dagli effetti della stretta dei tassi di interesse e dai cambiamenti climatici, anche se l’inflazione è scesa ai minimi di due anni nell’area dell’euro in ottobre e continuerà a diminuire nell’orizzonte di previsione, con un 2,9% in ottobre nell’Eurozona, dal picco del 10,6% di un anno fa. Con le due guerre in corso in Ucraina e in Medio Oriente, esiste ancora il rischio di interruzioni delle catene di approvvigionamento che potrebbe avere un impatto significativo sui prezzi dell’energia, sulla produzione mondiale e sul livello generale dei prezzi. Anche gli sviluppi economici dei principali partner commerciali dell’Ue, come la Cina, potrebbero rappresentare un rischio.
«Sul fronte interno, la trasmissione della stretta monetaria potrebbe pesare sull’attività economica più a lungo e in misura maggiore di quanto previsto, poiché l’aggiustamento delle imprese, delle famiglie e delle finanze pubbliche a un contesto di tassi di interesse elevati potrebbe rivelarsi più impegnativo».