Uccisa la giovane soldatessa rapita il 7 ottobre

L’esercito israeliano ha comunicato di controllare le sedi di diverse istituzioni governative di Hamas. Ad annunciarlo è stato il portavoce militare, ma già nella serata di ieri erano circolati video sui social di soldati israeliani che prendevano il controllo dell’edificio del Parlamento, cui poi è seguita l’occupazione di quello del governo, del comando della polizia e della facoltà di ingegneria «che era usata per la produzione e lo sviluppo di armamenti». Anche la residenza del governatore, ha riferito il portavoce militare, è passata sotto il controllo di Israele. L’edificio, stando all’esercito israeliano, ospita uffici dell’ala militare e della polizia di Hamas. Oggi l’esercito israeliano ha anche annunciato la morte della soldatessa Noa Marciano (19 anni), la quale «è stata uccisa da barbari assassini nel corso della sua prigionia» a Gaza. «Sia benedetta la sua memoria», ha scritto l’esercito in un comunicato diffuso dai media. Proprio ieri Hamas aveva reso pubblico un video della soldatessa, ripreso durante la prigionia. Mentre il presidente brasiliano, Luiz Inacio Lula da Silva, ha osservato su X che «Hamas ha commesso degli atti di terrorismo, ma anche la risposta israeliana è letale contro bambini e donne innocenti», motivo per cui «il governo brasiliano continuerà a battersi per la pace», il New York Times rivela di un malcontento all’interno dell’amministrazione Biden, per cui più di 400 esponenti di nomina politica e dello staff di varie agenzie governative hanno inviato una lettera al presidente statunitense esortandolo a sollecitare il cessare il fuoco in Medio Oriente, così da consentire un più massiccio di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza.