La Lega araba chiede il cessate il fuoco

«L’esercito continuerà a mantenere il controllo su Gaza anche dopo la guerra. Non ci affideremo a forze internazionali». A dirlo è stato il premier israeliano, Benyamin Netanyahu, citato dai media locali al termine di un incontro con i capi delle comunità nei pressi della Striscia. Nell’occasione ha ribadito che non verrà accettato un cessate il fuoco. Ad ora Israele ha acconsentito alla possibilità di pause umanitarie – che negli ultimi giorni erano state richieste dalla comunità internazionale, Stati Uniti in testa –, ma la Lega araba è di nuovo intervenuta per chiedere lo stop alle ostilità, non ritenendo sufficienti tregue temporanee di questo tipo. Si continua a combattere a Gaza, con il governo di Hamas che sostiene che l’attacco israeliano all’ospedale di al-Shifa – dove si ritiene si trovi, nascosto, il leader di Hamas Sinwar e altri comandanti dell’organizzazione terroristica – abbia provocato la morte di 13 persone. Oggi si sono registrati anche lanci di razzi da Gaza verso Tel Aviv e il centro di Israele. Alla vigilia dell’anniversario della morte di Arafat, è intervenuto il presidente palestinese Abu Mazen: «Gaza è parte integrante dello Stato di Palestina e ci assumeremo tutte le nostre responsabilità nel quadro di una soluzione politica globale per la Cisgiordania, per la Striscia, per Gerusalemme est». «Riteniamo le autorità di occupazione israeliane – ha poi aggiunto – pienamente responsabili di ciò che sta accadendo. Affermiamo che soluzioni militari e di sicurezza non porteranno la pace a nessuno. Non accetteremo la rioccupazione di Gaza o il troncamento di parte del suo territorio».