Attesa per il piano industriale, mentre si avvicina la scadenza del 31 dicembre

Le federazioni di categoria e territoriali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl tornano ad accendere un faro sulla vertenza Wärtsila, sollecitando le istituzioni locali e il governo affinché si arrivi ad una pronta convocazione del tavolo di confronto aperto al ministero delle imprese e del made in Italy. La vertenza, come si ricorderà, nasce dalla decisione della multinazionale finlandese di chiudere lo stabilimento triestino, spostando la produzione dei grandi motori marini in Finlandia, con il conseguente licenziamento dei quasi 300 addetti. Dopo l’intervento delle istituzioni locali e nazionali, si è aperto un importante spiraglio che nell’immediato ha permesso di bloccare i licenziamenti e che, nel breve-medio tempo, avrebbe dovuto portare ad un passaggio di consegne con un altro soggetto industriale, individuato nel duo Ansaldo Energia-Mitsubishi. La preoccupazione del sindacato nasce dal fatto che tale passaggio di consegne andrebbe fatto prima del 31 dicembre, data ultima che Wärtsila ha posto per lo stop ai licenziamenti. Era prevista una verifica al 30 di settembre per capire lo stato dell’arte del nuovo piano industriale, ma il passaggio è saltato. Se è vero che in legge di bilancio è previsto uno stanziato per la cassa integrazione straordinaria per le aziende cessate, è pur vero che i sindacati vorrebbero evitare questo passaggio, puntando piuttosto su una veloce reindustrializzazione.