Oggi in audizione sul disegno di Legge di bilancio, l’UGL ha sottolineato come, in un contesto particolarmente difficile, il testo risponda alle diverse istanze più volte indicate in occasione dei tavoli di confronto. A fronte della forte preoccupazione sulla tenuta del potere d’acquisto delle famiglie, l’UGL aveva sollecitato una serie di interventi volti a sostenere i redditi da lavoro dipendente e da pensione, in particolare quelli medio-bassi. La ratio della richiesta e degli interventi è, ovviamente, la sostenibilità economica e sociale, pur tenendo conto dei vari fattori che incidono negativamente sul nostro debito pubblico.
Altre voci del disegno di Legge di bilancio incidono sulla qualità del lavoro e della vita, quindi sul benessere, delle diverse categorie che la nostra organizzazione rappresenta. Il rilancio della Pubblica Amministrazione, ad esempio, non è solo la pre-condizione per la piena realizzazione del Pnrr, ma è allo stesso tempo la pre-condizione per la tenuta sociale ed economica della Nazione. In quest’ottica, va visto anche lo stanziamento di risorse aggiuntive per il finanziamento del Fondo per il fabbisogno nazionale standard del Servizio sanitario nazionale, che l’UGL ha accolto con favore. Tuttavia, dei problemi importanti restano: la nostra Sanità ha bisogno di una nuova progettualità, partendo dalla valorizzazione del personale e dal rafforzamento dei servizi sul territorio, da costruire e realizzare con il coinvolgimento di tutti gli attori, compresi gli Enti locali, perché una persona malata, magari impossibilitata a lavorare, ha sempre bisogno di essere assistita anche sotto il profilo sociale.
Non a caso, come UGL Salute, abbiamo lanciato un allarme in merito alla falla che si è aperta nella medicina di base con la fuoriuscita di tantissimi medici di famiglia, senza che vi sia ad oggi una soluzione per affrontare, urgentemente, un progetto di ricambio e di rinforzo. Circa 2 milioni sono gli italiani senza tutela, in futuro potrebbero arrivare a circa 5 milioni. Ciò detto ed evidenziato, è davvero insostenibile la posizione di chi, oggi all’opposizione, accusa il governo Meloni di aver realizzato una manovra austera – sì, austera – e con tagli lineari alla Sanità, arrivando addirittura a parlare di «definanziamento» del Ssn.
La verità è che nei decenni passati, in cui ha ampiamente e pesantemente governato il centrosinistra, ligio a diktat di Bruxelles, la Sanità è stata a tal punto massacrata e dissanguata, impoverendola e discreditandola, da non essere più sufficiente oggi – e detto da un sindacalista dovrebbe fare specie – il solo aumento delle retribuzioni. Il personale del Ssn si ritrova nella condizione di non poter più fare agevolmente il proprio lavoro e, ultimamente, di doverlo fare anche a costo della propria vita, a causa delle continue aggressioni che è costretto a subire.