Tutte le sigle chiedono, però, correttivi su pensioni e aggiunte sugli ammortizzatori

L’audizione odierna sul disegno di legge di bilancio ha confermato la differente visione che i sindacati confederali hanno sulla manovra finanziaria. Cisl e Ugl, pur esprimendo importanti criticità sul versante previdenziale, arrivando a chiedere dei segnali importanti sul punto, nel complesso hanno apprezzato la volontà del governo di procedere sulla riduzione della pressione fiscale, con il rinnovo del taglio del cuneo contributivo e la prima parte della riforma. Cgil e Uil, viceversa, hanno contestato l’impostazione stessa della manovra, chiudendo, di fatto, ad ogni confronto. Un atteggiamento che rischia di avere ripercussioni anche sulle relazioni future fra i sindacati. Tornando alla legge di bilancio, uno degli aspetti sui quali si sono concentrate le attenzioni di tutti, è quello della dotazione finanziaria degli ammortizzatori sociali. Al momento, vi è uno stanziamento complessivo di poco meno di 300 milioni di euro, distribuiti fra più voci, compresa l’indennità onnicomprensiva in favore dei lavoratori della pesca, che l’Ugl ha chiesto di incrementare nell’importo. Sempre l’Ugl ha anche sollecitato il rafforzamento della dotazione del fondo destinato alla gestione degli esuberi fra i poligrafici e i giornalisti, dipendenti dalle aziende del settore. Tutte le sigle sindacali hanno pure fatto riferimento alla necessità rendere strutturali nel tempo alcuni strumenti, come il contratto di espansione.