Su base annua, calano sia i disoccupati (-101mila) che gli inattivi (-459mila)

Il dato sul mercato del lavoro di settembre era particolarmente atteso, sia per capire come il sistema Paese sta reagendo al rallentamento dell’economia, sia perché dal 1° settembre è partito formalmente il Supporto per la formazione e il lavoro, lo strumento messo a disposizione di coloro che sono immediatamente attivabili e rispondono a determinati requisiti, compresi i già fruitori del Reddito di cittadinanza. A settembre, gli occupati sono cresciuti di 42mila unità rispetto al mese di agosto, con il tasso di occupazione salito al 61,7%. Aumenta l’occupazione maschile, sia fra i giovani che fra gli over 50, mentre si registra un calo fra le donne, i tempi determinati e la fascia di età compresa fra 35 e 49 anni. Nello stesso periodo aumentano anche i disoccupati, con il tasso di disoccupazione che sale al 7,4%. Tale dato deve essere interpretato con attenzione, in quanto è il frutto principalmente della riduzione degli inattivi, vale a dire di coloro che non lavorano e non cercano una nuova occupazione. Gli inattivi si riducono di 92mila unità. Guardando al trimestre, gli occupati in più sono 80mila, mentre i disoccupati scendono di 36mila unità e gli inattivi di 63mila unità. Su base annua, gli occupati in più sono 512mila unità; contemporaneamente, ci sono 101mila disoccupati in meno. Gli inattivi in meno sono 459mila. Soddisfazione, ma anche attenzione ai particolari, chiede l’Ugl.