Nelle operazioni di terra si ricorre anche all’AI

«Le nostre forze sono nel cuore del nord della Striscia, dentro Gaza City, circondandola e approfondendo l’operazione». Lo ha annunciato il capo di Stato maggiore israeliano, Herzi Halevi. Nelle scorse ore il portavoce militare israeliano aveva aggiornato a 17 il bilancio dei soldati uccisi a Gaza, da martedì, quando è iniziata l’operazione di terra nella regione. Secondo le autorità di Hamas, i cui numeri la comunità internazionale tratta sempre con prudenza, riferiscono invece di oltre novemila vittime nella Striscia dall’inizio del conflitto, quando ora siamo al 26esimo giorno di guerra. Tre le vittime si conterebbero oltre 3.500 bambini e più di 2.300 donne. Dal canto suo, l’Idf ha fatto sapere di avere ucciso «decine di terroristi» e colpito «un gran numero» di infrastrutture nel nord della Striscia. Al contempo la situazione umanitaria rimane piuttosto critica, circostanza che viene osservata anche da diverse agenzie Onu e alcune ong presenti nell’area. L’agenzia Ansa ha poi riferito di fonti locali che hanno confermato ancora per oggi l’apertura del valico di Rafah, utile a favorire l’uscita agli stranieri, persone con doppia nazionalità e feriti. Intanto l’esercito israeliano ha fatto sapere di impiegare l’intelligenza artificiale nella guerra contro Hamas, spiegando che il suo uso da parte dell’intelligence serve a «realizzare obiettivi affidabili in modo rapido e accurato». Attraverso questi sistemi, infatti, sarebbero stati individuati 1.200 nuovi obiettivi di Hamas nell’operazione di terra nella Striscia. L’utilizzo di tali tecnologie è inoltre utile a fornire alle forze di terra dentro la Striscia «informazioni aggiornate sugli obiettivi da colpire».