Dopo la sentenza della Corte costituzionale, il governo rimodula le risorse

Con la legge di bilancio, il governo risponde alle sollecitazioni urgenti che arrivano dalla Corte costituzionale sulla necessità di rafforzare i livelli essenziali delle prestazioni a carattere sociale sul territorio. La Corte costituzionale, con la recente sentenza numero 71, aveva infatti chiesto di definire meglio il quadro delle risorse disponibili, così da focalizzare di conseguenza anche il livello delle prestazioni da raggiungere. In legge di bilancio, il governo interviene in due tappe. In primo luogo, confermando per il 2024 quanto già esistente, in maniera tale da non andare ad incidere sulla programmazione dei servizi sul territorio. Le novità scattano dal 2025, quando dal fondo di solidarietà comunale sono estratte le somme destinate ad alimentare il nuovo fondo speciale denominato Equità livello dei servizi. In particolare, per il 2025 è previsto uno stanziamento iniziale di 390 milioni per il potenziamento dei servizi sociali, soprattutto attraverso l’assunzione di nuovo personale fino a garantire il rapporto di un assistente sociale ogni 6.500 residenti. Per l’incremento dei posti negli asili nido, la dotazione iniziale è di 300 milioni. In questo caso, l’obiettivo di servizio è di una copertura del 33% della platea dei minori di età compresa fra 3 e 36 mesi. 100 milioni, infine, vanno al trasporto degli alunni con disabilità dalla scuola dell’infanzia alle medie.