Il presidente della Repubblica è intervenuto al Quirinale per una celebrazione dei “Giorni della Ricerca”

«Purtroppo sappiamo che le nostre risorse globalmente destinate alla ricerca scientifica sono limitate rispetto agli standard che dovremmo raggiungere». Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo al Quirinale, dove ha ricevuto una rappresentanza del mondo scientifico e di sostenitori della Fondazione Airc per la ricerca sul cancro, in occasione dei “Giorni della Ricerca”, un’iniziativa che dal 1995 punta a sensibilizzare l’opinione pubblica, informandola sui più recenti progressi della ricerca oncologica e mira a raccogliere nuove risorse da investire nel lavoro dei ricercatori. «Constatiamo anche che tanti giovani vanno all’estero e vi restano non perché non vorrebbero lavorare in Italia, ma perché da noi talune condizioni, economiche e professionali, sono poco aperte, meno competitive», ha aggiunto il capo dello Stato. Che poi ha denunciato una pericolosa tendenza: «Nell’epoca dell’intelligenza artificiale e della più grande accelerazione della scienza, la diffusione della conoscenza continua a mescolarsi con il suo opposto. È un paradosso della nostra modernità», ha detto, riferendosi alle teorie anti-scientifiche che «non soltanto offuscano la visione del bene comune, ma sovente minacciano la salute stessa dei cittadini, contravvenendo alla prescrizione dell’art. 32 della Costituzione, secondo il quale la salute è, insieme, fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività».