Legge di Bilancio, volontà di «procedere speditamente». Vertice di maggioranza a Palazzo Chigi conferma l’iter di approvazione «senza emendamenti»

Stamattina a Palazzo Chigi vertice di maggioranza sulla manovra e le riforme istituzionali con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, i due vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini, i leader di Noi Moderati Maurizio Lupi e quello dell’Udc Lorenzo Cesa. Si è reso necessario, diversamente dal programma iniziale, affrontare le due questioni in un’unica riunione. Tutto si lega, riforme istituzionali e manovra che, come è noto, per il premier e per il ministro dell’Economia deve essere “portata a casa” senza alcuna modifica. Ma c’era qualcuno ancora oggi, prima della riunione, come ad esempio il leader di Forza Italia Antonio Tajani, convinto di poter portare qualche modifica ad un testo che comunque ha giudicato «con un quadro complessivo positivo». Per la Lega, invece, la manovra era già chiusa dopo aver portato a casa il risultato di Quota 103, l’anticipo pensionistico (62 anni e 41 di contributi). Sono anche le riforme a rappresentare uno snodo e una pressione, visto che Matteo Renzi, leader di Italia Viva, ha aperto alla riforma costituzionale del Governo Meloni, dichiarando: «Se la Meloni porta la riforma costituzionale con l’elezione diretta del premier, noi ci siamo». Alla fine della riunione, il comunicato di Palazzo Chigi: «Come previsto, oggi il testo sarà trasmesso al Parlamento, dopo il necessario drafting e la firma di autorizzazione del Capo dello Stato. Le forze di maggioranza hanno confermato la volontà di procedere speditamente all’approvazione della legge di Bilancio, senza pertanto presentare emendamenti». Gli eventi successivi lo confermeranno.