Sottoscritti i contratti di assunzione: in 312 pronti a rientrare a lavoro

La vicenda dello stabilimento ex Whirlpool di Napoli potrebbe diventare un caso di scuola per come si è riusciti a superare, in tempi relativamente brevi, una crisi che, viceversa, avrebbe trascinato nella disperazione centinaia di famiglie. La giornata odierna segna, infatti, un punto fondamentale per il futuro dei 312 dipendenti di quello che è stato lo stabilimento Whirlpool di Napoli. La vertenza ha una data di inizio: il 31 maggio 2019. Da quel momento, da quando la multinazionale ha comunicato ai rappresentanti delle federazioni di categoria di Cgil, Cisl, Uil e Ugl l’intenzione di chiudere, si sono attivati tutti i canali utili per dare un sostegno al reddito, ma anche per non perdere delle professionalità importanti. Il futuro della Whirlpool ha quindi avuto un posto di rilievo sui tavoli dei governi che si sono succeduti, partendo da Giuseppe Conte per arrivare a Giorgia Meloni, passando per Mario Draghi. Nella giornata odierna, con la firma dei contratti di assunzione, si formalizza il passaggio delle maestranze alla società Italian green factory del gruppo Tea Tek. All’apertura della vertenza, gli addetti erano 420, parte dei quali oggi in pensione o occupati presso altre attività produttive. Nei prossimi giorni, è prevista la partenza dei corsi di riqualificazione del personale, in linea con gli accordi sottoscritti al ministero delle imprese e con la regione Campania.