Le ultime indiscrezioni su uscita anticipata e adeguamento alla speranza di vita

L’ultima bozza della legge di bilancio, in attesa del testo ufficiale il cui arrivo in Parlamento è previsto per il fine settimana, prevede alcune novità sul versante delle pensioni. Fermo restando l’impianto complessivo, che resterebbe quello già evidenziato nei giorni scorsi, le principali novità in materia previdenziale sono due. In primo luogo, la questione dell’adeguamento dei requisiti anagrafici e contributivi alla speranza di vita. Un articolo contenuto nella prima bozza prevedeva la ripresa dell’adeguamento già a partire dal 1° gennaio 2025, invece che a partire dal 1° gennaio 2027. Ora questo articolo sembrerebbe essere sparito dai radar della manovra. La seconda novità riguarda l’accesso alla pensione anticipata nella versione Fornero, vale a dire con 63 anni di età e 20 anni di contributi. La regola vigente prevede che, per poter anticipare l’uscita, l’importo dell’assegno debba essere pari o superiore a 2,8 volte l’importo dell’assegno minimo. Nella prima bozza era previsto un innalzamento a 3,3 volte, mentre nell’ultima riscrittura disponibile tale soglia si fa in tre: è di 3 volte per tutti, ma scende a 2,8 volte per le lavoratrici con un figlio e a 2,6 volte per le lavoratrici con due o più figli. In ogni caso, l’assegno percepito non potrà essere superiore a cinque volte il minimo nel periodo compreso fra l’uscita anticipata e l’età per il pensionamento di vecchiaia.