Cremlino: «Non ci sono incontri in agenda con Hamas»

«Siamo preoccupati che si stiano commettendo crimini di guerra. Siamo preoccupati per la punizione collettiva degli abitanti di Gaza in risposta agli atroci attacchi di Hamas, che costituiscono anch’essi crimini di guerra». Le preoccupazioni arrivano dalla portavoce dell’Ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite, Ravina Shamdasani, in una conferenza stampa a Ginevra. Ma oltre alle preoccupazioni per i civili, permangono quelle per i possibili attacchi esterni e i relativi rischi di allargamento del conflitto. Oggi il portavoce militare israeliano, Daniel Hagari, ha parlato di una «minaccia aerea proveniente dal Mar Rosso», che era – è stato poi successivamente spiegato – «un aereo senza pilota» caduto a Taba, in Egitto, dove ha ferito cinque persone. La provenienza non è stata chiarita, potrebbe essere dallo Yemen oppure da una nave dalle acque del Mar Rosso. Ad ogni modo, come ha riferito Hagari, l’episodio spinge Israele a cooperare «con Egitto e Stati Uniti per rafforzare la difesa della regione di fronte a minacce provenienti dal Mar Rosso». Intanto il Cremlino, attraverso il portavoce Dmitri Peskov, ha fatto sapere che non sono in agenda, al momento, incontri di Hamas con il presidente russo Vladimir Putin. Peskov ha perciò chiarito che ci sono stati contatti con il ministero degli Esteri. «Riteniamo necessario continuare i nostri contatti con tutte le parti e, ovviamente, continueremo il nostro dialogo con Israele», ha sottolineato il portavoce del Cremlino. «Non esiste un programma del Cremlino, questi rappresentanti non hanno contatti con il Cremlino. C’è stata una comunicazione tramite il ministero degli Esteri».