Iscrizioni ancora al di sotto delle aspettative, nonostante le opportunità offerte
L’impatto dell’inflazione sui conti delle famiglie italiane ha prodotto un incremento della povertà, con 5,6 milioni di persone in forte difficoltà, come evidenziato dall’Istat con riferimento al 2022. Davanti alle accuse della minoranza parlamentare, la ministra del lavoro e delle politiche sociali, Marina Calderone, ha, però, confermato l’impostazione che il governo si è data già con la passata legge di bilancio e poi con il decreto Primo maggio, vale a dire quella di superare il reddito di cittadinanza con l’introduzione di un doppio canale: l’assegno di inclusione per le famiglie con fragilità e il supporto per la formazione e il lavoro per chi è immediatamente, almeno potenzialmente, occupabile. Rispetto a questo secondo binario, però, le adesioni appaiono ancora molto al di sotto delle aspettative. Sono infatti meno di 108mila a fronte di una platea stimata in circa 200mila unità, cosa che dovrebbe spingere ad una attenta riflessione sulla possibilità di aprire la piattaforma anche a persone già occupate e che vorrebbero riqualificarsi per migliorare le loro condizioni, come chiesto dalla Ugl con riferimento sia ai lavoratori dipendenti che a quelli autonomi. Intanto dai comuni si segnala una certa difficoltà a prendere in carico le famiglie fragili, passaggio fondamentale per continuare a percepire le mensilità del reddito di cittadinanza e passaggio utile verso l’assegno di inclusione.