Lo denuncia l’Organizzazione delle Nazioni Unite
Nel 2022 oltre 600 milioni di donne vivevano in Paesi coinvolti in conflitti, un numero raddoppiato rispetto al 2017. Lo denuncia l’ONU, l’Organizzazione delle Nazioni Unite, sottolineando, in un rapporto che verrà presentato al Consiglio di sicurezza, che le donne sono inoltre anche sotto rappresentate nei processi di pace. E in alcuni casi – il dossier cita diversi esempi: Etiopia, Kosovo, Myanmar e Libia – sono addirittura assenti. «Queste tendenze negative stanno ostacolando sia l’uguaglianza di genere che la pace globale», dice la vicedirettrice esecutiva ad interim di UN Women, Sarah Hendriks, commentando il rapporto. «Tuttavia, questo quadro terribile non è inevitabile», aggiunge, indicando alcune soluzioni: maggiori investimenti in favore delle organizzazioni femminili in contesti di crisi; l’aumento della partecipazione significativa delle donne alla mediazione e ai processi di pace; la promozione della parità nei processi politici ed elettorali; e l’uso di strumenti di responsabilità per rafforzare la protezione delle donne nei paesi colpiti da conflitti. Preoccupa, in particolare, la situazione in Afghanistan, dove i talebani, al potere, hanno soppresso i diritti delle donne, e in Darfur.