Erdogan accusa Israele di «crimini contro l’umanità»

Le parole pronunciate martedì dal segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, si sono trasformate in un caso politico internazionale. Al punto che il ministro degli Esteri di Israele, Eli Cohen, anch’egli presente a New York per il Consiglio di Sicurezza, ha poi rifiutato di incontrarlo. Ma cosa aveva detto Guterres? «È importante – aveva affermato nel suo intervento al Palazzo di Vetro – riconoscere che gli attacchi di Hamas non sono arrivati dal nulla. Il popolo palestinese è stato sottoposto a 56 anni di soffocante occupazione». Le reazioni, soprattutto da parte israeliana, non si sono fatte attendere, con l’ambasciatore alle Nazioni Unite, Gilad Erdan, che ha invitato il segretario alle dimissioni. E a poco è servito che nel suo discorso Guterres avesse anche aggiunto che «le sofferenze del popolo palestinese non possono giustificare gli spaventosi attacchi di Hamas», così come quest’ultimi «non possono giustificare la punizione collettiva del popolo palestinese». Altro motivo di attrito è stata la richiesta di «un cessate il fuoco umanitario», che Israele ha già rifiutato. Erdan ha in seguito annunciato che, dopo le frasi di Guterres, il suo paese ha negato i visti ai funzionari Onu La situazione conferma le divisioni che ruotano attorno al conflitto nella regione. Anche il presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan, ha informato il gruppo parlamentare del suo partito Akp della decisione di cancellare la visita pianificata nello Stato ebraico, accusando Israele di «crimini contro l’umanità». Oggi, inoltre, il quotidiano Haaretz ha riferito di un incontro a Beirut tra il capo di Hezbollah, Hassan Nassrallah, il leader della Jihad islamica palestinese Ziad Nahleh e il vicecapo dell’ufficio politico di Hamas, Saleh al-Arouri.