Peggiorano ancora manifatturiero e terziario

Le stime preliminari dell’indice PMI calcolato da S&P Global indicano un nuovo declino dell’attività economica del settore privato dell’Eurozona a ottobre, con l’indicatore sceso ancor più in zona contrazione rispetto a settembre, a 46.5 punti da 47.2, riflettendo le difficoltà legate alla guerra in Ucraina, agli elevati tassi d’interesse voluti dalla BCE e alla guerra in Medio Oriente. Ad andare peggio, di nuovo, è il settore manifatturiero, il cui PMI si è fermato a 43.1 punti, sui livelli di settembre. Nell’analisi, S&P Global sottolinea che «ciò indica che, salvo le prime restrizioni pandemiche, le aziende continuano a registrare i peggiori valori di contrazione dal 2009. Ad eccezione del breve periodo di crescita del primo trimestre 2023, è da metà del 2022 che la produzione manifatturiera dell’eurozona sta registrando un continuo e graduale peggioramento». Al contempo, si osserva un’accelerazione del calo del settore terziario, con il tasso di contrazione che ha ottobre ha registrato il dato peggiore dall’inizio del 2021. «Nell’eurozona le cose stanno andando di male in peggio – commentano dalla Hamburg Commercial Bank, che insieme a S&P Global redigono l’analisi -. Il settore manifatturiero è in crisi per il sedicesimo mese, quello dei servizi per il terzo, ed entrambi gli indici PMI principali hanno subìto un altro duro colpo. Con solo alcune eccezioni, tutti i sottoindici hanno inoltre una tendenza sempre più al ribasso. In generale ciò è indicativo di un ennesimo debole trimestre. Dopo due trimestri consecutivi di crescita negativa, non saremo quindi presi alla sprovvista nell’osservare una leggera recessione dell’eurozona durante la seconda metà di quest’anno.