Intensificati gli attacchi aerei su Gaza, aumentano le vittime

 

Israele intensifica gli attacchi aerei su Gaza (nel frattempo aumentano le vittime nella regione, più di cinquemila), ma i piani di una seconda fase della guerra, che comprenda l’invasione della Striscia, per il momento rallentano. In questi giorni, infatti, l’amministrazione Biden ha esercitato pressioni diplomatiche sulle autorità israeliane. Da una parte l’intenzione è quella di non far saltare i negoziati sugli ostaggi con Hamas e l’arrivo degli aiuti umanitari attraverso il valico di Rafah, dall’altra viene sottolineato il diritto alla difesa di Israele, pur tuttavia nel rispetto del diritto internazionale. Oggi è il giorno del presidente francese Emmanuel Macron in visita in Israele. E anche Macron ha ribadito la vicinanza al paese colpito dal terrorismo di Hamas, nella conferenza con Benjamin Netanyahu dopo l’incontro a porte chiuse, rimarcando però che «siamo democrazie che rispettano le leggi di guerra, democrazie che non prendono di mira i civili, a Gaza o altrove». Il presidente francese ha poi proposto che la formula della coalizione internazionale istituita per combattere l’Isis possa essere ora ripresentata per combattere Hamas. Nelle scorse ore il presidente iraniano, Ebrahim Raisi, ha incontrato il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, al quale ha chiesto alla Russia di porre il veto in ambito Onu a una risoluzione statunitense secondo cui Israele ha il diritto di difendersi. «Il regime sionista commette crimini orribili a Gaza, con il sostegno diretto e ufficiale degli Stati Uniti e dei paesi occidentali», ha sostenuto Raisi. Il viaggio di Lavrov a Teheran si colloca nel quadro della conferenza per lavorare alla pace tra Azerbaigian e Armenia.