Riprendono anche i lanci di razzi da Gaza

«Durante la notte la fanteria militare è stata impegnata in raid mirati all’uccisione di terroristi che si stanno preparando alla prossima fase della guerra». A confermarlo è stato il portavoce dell’esercito, l’ammiraglio Daniel Hagari, il quale ha anche confermato che Hamas ha ancora 222 ostaggi. Ad ogni modo oggi sono risuonate le sirene di allarme per i razzi lanciati da Gaza. La situazione rimane dunque tesa, anche se la comunità internazionale prova a mediare sulla risposta di Israele. Il presidente statunitense Joe Biden ha sentito nelle scorse ore altri leader, quali Trudeau, Macron, Scholz, Meloni e Sunak, concordando sul sostegno a Israele e il diritto di difendersi dal terrorismo – come ha poi riferito una nota della Casa Bianca–, ma hanno pure invocato il rispetto del diritto internazionale umanitario, compresa la protezione dei civili. Un modo, dunque, per esercitare pressione su Israele per una risposta che eviti il più possibile una strage di civili. Oltretutto, secondo il New York Times, la Casa Bianca starebbe lavorando per concedere più tempo per i negoziati sugli ostaggi a Gaza e per l’arrivo degli aiuti, le cui consegne sono state sbloccate nelle ultime ore con la riapertura del valico di Rafah. Ma resta vivo, sullo sfondo, il timore per l’allargamento del conflitto, considerati anche i malumori di Teheran. Il ministro della Difesa iraniano, Mohammad-Reza Ashtiani, ha definito, durante una telefonata con l’omologo siriano, le azioni di Israele a Gaza «un suicidio politico». Lo ha affermato il ministro della Difesa iraniano Mohammad-Reza Ashtiani durante una telefonata con l’omologo siriano Ali Mahmoud Abbas. «Queste azioni hanno ferito la coscienza dei musulmani mentre la comunità internazionale ha mostrato la sua reazione contro il regime brutale, questo atteggiamento è un suicidio politico per il regime», ha detto Ashtiani.