Biden ricevuto da Netanyahu, Abu Mazen annulla incontro

La visita del presidente americano Joe Biden in Israele è apparsa subito in salita, addirittura mentre era ancora in volo, quando ieri sera si è verificata un’esplosione in un ospedale a Gaza che potrebbe aver provocato centinaia di vittime. Il condizionale suona obbligatorio perché, a distanza di ore, le dinamiche dell’incidente non sono chiare e le parti si accusano vicendevolmente. Le autorità di Hamas sostengono che si sia trattato di un raid israeliano, Israele afferma invece che il fatto si sia verificato a seguito di un lancio fallito di un missile jihadista, con i detriti che avrebbero provocato morti e ingenti danni. Alcuni video diffusi mostrerebbero la plausibilità dell’ultima ipotesi, tuttavia niente che possa allo stato determinare l’esatta successione degli eventi. Il mondo arabo ha comunque condannato Israele, ritenendola una strage mirata e ciò ha avuto come primo effetto l’annullamento dell’incontro di Biden con il leader palestinese Abu Mazen. «Sono venuto in Israele per far capire da che parte stanno gli Usa», ha spiegato poi Biden in conferenza con il premier israeliano, Benyamin Netanyahu. «Israele ha diritto di difendersi e noi vedremo cosa fare. Hamas ha compiuto orrori che al paragone quelli dell’Isis appaiono più ragionevoli. Ma dobbiamo tener presente che Hamas non rappresenta tutto il popolo palestinese, ha sempre portato sofferenza», ha quindi aggiunto il presidente statunitense. In precedenza il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha chiamato Abu Mazen esprimere condoglianze per la strage all’ospedale battista di Gaza City.